31 luglio 2004

Filastrocca

Indovina indovinello
qui si parla di Brunello
che nel suo tecno-diario
si spacciava per tal Mario.

Di vacanza ne parlava
titubante e preoccupato
per la troppo dura prova
che si era immaginato.

“Già la tavola è imbandita!”
disse mamma dal paesello
“la famiglia s’è stupita
del ritorno di Brunello!”.

Certo è bello immaginare
tutto come fosse un pasto
in quel caso un tovagliolo
spazzerebbe tutto il resto.

Ma purtroppo con il vino
anche quando di valore
il fratello Valentino
proverebbe più dolore.

Perché quando un certo male
vien tenuto lì latente
si chiarisce come il sole
se qualcosa apre la mente.

E in quel caso il nostro Mario
che di quello ha un po’ paura
si dovrebbe rassegnare
all’altezza delle mura.

Senza tavole imbandite
né famiglie festeggianti
solo lacrime tenute
e ricordi dirompenti.

Ma se invece Valentino
come il sole quando è alto
si ritroverà un pochino
dentro il mare blu cobalto

sarà Mario il primo a dire
“Alzo il calice al più bello,
non mi serve più mentire
non son io, è mio fratello!”.

E domani inizia il viaggio
come un pranzo a lungo atteso
dove Mario con coraggio
cercherà di prender peso.

Che sia pasta o sian sorrisi
saran chili di calore
equamente suddivisi
tra il suo stomaco e il suo cuore.

29 luglio 2004

Film&Troy&recensione&pareri&pubblico

Ecco insomma stasera sono (siamo) andato (andati) a vedere Troy perché non l’avevo (avevamo) ancora visto e mi (ci) sono (siamo) detto (detti) “Eh beh…un film con quelle scenografie, quei panorami, quelle scene epiche… va visto sul grande schermo!”.
Ora…
Gli unici commenti che mi vengono da fare sono:

Che in effetti forse è giusto dire che…dai si… siamo onesti… forse non sono proprio il più bello del mondo… cioè si, ma bisogna dire che qualcosina credo la raccolga anche lui…sarà l’incredibile somiglianza…pazzesco… incredibile… identici… mio padre dev’essere passato anche dagli Stati Uniti non c’è altra spiegazione…e non dico “Mia mamma” solo per non dare il via a facili battute… ora poi che ho tagliato i capelli guarda caso lunghi uguali ai suoi che però è più giusto dire lui lunghi uguali ai miei e se non ci credete sappiate che quando Le ho chiesto se aveva notato l’incredibile somiglianza Lei mi ha detto “Si” e mi ha dato una carezza quindi vuol dire che è vero.

Che io questa cosa qui dei verbi che “chi se ne fotte” sta iniziando davvero a starmi sulle palle e ormai tutti pensano che uno sbaglia solo se dice “se dovrei” e invece sta passando praticamente inosservato che da un po’ di tempo a questa parte ormai dovunque in tivvù sui giornali e mo pure al cinema sembra normale (e per i più piccoli diventerà persino corretto) dire “Se c’eri vedevi” invece di “Se ci fossi stato avresti visto” o “Se ti preparavi arrivavi prima” invece di “Se ti fossi preparato saresti arrivato prima” ed è allucinante perché a me che sta sulle palle e quindi lo sto notando ogni volta che lo becco io l’ho sentito dire pure al telegiornale durante un servizio e quindi vaffanculo allora perché non iniziate a scrivere anche i giornali con le K ke tanto ki se n fotte della bellezza della lingua corretta e allora in quel film che uno dice “Beh… visto da dove è tratto…visto che è storico… visto che se la saranno menata a farne un bel film….” uno (io) non è che è (sono) proprio felice quando sente (sento) la mia controfigura (Brad) che dopo aver concluso l’invasione della spiaggia di Troia sconfiggendo qualche migliaio di soldati semplicemente al comando della sua personale squadra di cinquanta antenati delle teste di cuoio, accoglie il resto dell’esercito greco con la meravigliosa frase “Se aspettavate ancora di più arrivavate alla fine della guerra” e se nemmeno in un film del genere si difende la lingua allora vaffanculo è davvero solo questione di tempo.

Che io non capisco perché al cinema non vendono i panini cioè se non hai fatto in tempo a cenare e vuoi qualcosa di salato puoi mangiarti solo un secchio di pop corn da due chili oppure mille altre cose dolci ma di un panino nemmeno l’ombra manco un toast, pizzette PIZZEEEEETTE? E si pulisce da solo!
Che se passi davanti a S.Vittore e ti soffermi a leggere le scritte sui muri scopri che là dentro c’è gente a cui qualcuno vuole bene e soprattutto l’intera famiglia di un tizio che la reclama tutta in blocco chissà cosa han fatto.

Che in tre giorni hai messo tre vestiti diversi che ti han fatto essere bellissima in tre modi diversi e tre rossetti diversi che hanno un sapore tre volte diverso e che per sapere se ho ragione io (più che altro per farlo vedere a te) ho dovuto provare tre strade diverse fino ad arrivare a portarti là dove non puoi parlare se no ad incazzarsi non sono solo io.

Hai visto che avevo ragione io quanto è stato bello mi prometti che non parlerai mai tutta la vita se non per dire “Si” o “Quanto sei bello anche oggi” o “Hai ragione tu”?
Non per altro, giusto per non ritrovarti un giorno a dire “Se ti ascoltavo non ti arrabbiavo”.
Che nessuno è perfetto.
Che anche quelli come me e Brad hanno il loro tallone.


Se saprei parlare senza farti diventare rossa
Se dovrei vestire i panni senza toglierli di dossA
Se potrei dir cose meno imbarazzanti le direi
Ma no sarei più gradito in una boooyband.

12 luglio 2004

Ferro

E diciamolo cazzo!

Questa cosa che bisogna essere intellettuali per forza, che bisogna dire che si leggono i libroni e non si guarda la televisione e quando ti chiedono che musica ascolti stai li a sbatterti per trovare un nome di quelli che vanno ai festival d’avanguardia con tre o quattro spettatori per dire che tu c’eri e gli altri tre certo non ti leggono perché sono impegnati a fare ricerche fisico nucleari e allora non possono smentire e ogni tanto ci butti le citazioni che fanno intellettuale per far vedere che tu sei più su della media e tutto questo lo fai al bar, tra amici, in famiglia, sul lavoro, ogni giorno ogni minuto mamma che sbattimento pazzesco che poi fai tutta ‘sta fatica manco avessi a che fare ogni giorno con dei premi nobel e sembra che quasi ti devi vergognare perché invece sei di una banalità sconcertante e allora diciamolo che sono di una banalità sconcertante!
SONO DI UNA BANALITÀ SCONCERTANTE!

Ma noooo…
Mica su tutto…
Però mi sarei un po’ rotto i coglioni di questa storia che sembra che se ti piace l’ultima canzone di Tiziano Ferro ti devi nascondere perché ha rotto le palle e che noia e che barba ed è un idiota ma chi cazzo lo ascolta quello lì

IO!
MI PIACE L’ULTIMA CANZONE DI TIZIANO FERRO!
LA TROVO MUSICALMENTE MOLTO MENO BANALE DELLA MEDIA ITALIANA E IL TESTO NON È AFFATTO STUPIDO!
ECCHECCAZZO!
L’HO DETTO!
ECCO!!!
E adesso ditemi che sono un coglione anch’io.
NON ME NE FREGA UN CAZZO!

E “anche se non valgo niente, per lo meno a te ti permetto di sognare”
per me è una frase bellissima.
E non vedo perché ci si debba vergognare a dirlo.
Intellettuali del cazzo.

7 luglio 2004

I 3 giorni del cuore

Oggi la mia fidanzata viene a Milano per stare da me tre giorni.

Dato che in campagna da lei non c’è il metrò, le paninoteche, i blockbusters, pastaritopizzarito, il bingo, i semafori, il riscaldamento a gas, i microonde, i parcheggi con il gratta e sosta, le vie con i negozi, le lavanderie a gettoni, le fermate del tram con i display, i giapponesi con le macchine fotografiche, gli ausiliari della sosta, gli ape, i navigli, i locali trendy, la musica chill out, e nemmeno le strisce pedonali, credo che non scriverò per un paio di giorni perché sarò troppo impegnato a spiegarle un sacco di cose che lei dice che parla le lingue straniere ma io lo so che poi mi si perde per la citi andando a chiedere “Noio vulevam savuà l’indiris” che già suo padre le ha detto che al nord giovedì piove e la foto col colbacco non l’ho trovata perché se no l’avrei messa perché sono certo che oggi dal treno mi scende un po’ così e se siete di milano e domani passate in zona stazione centrale verso le tre ci riconoscerete, saremo quello più bello del mondo insieme a quella più bella del mondo.

Lei è quella col colbacco.
Io quello che dice perbacco.

5 luglio 2004

Volàno

Mario da piccolo l’estate andava sempre al mare con Mamma Mària e Mario Bros da Nonna Mària a casa della bisnonna MàriaMarìa che aveva la gondola con la ballerina sopra che girava quando le luci si accendevano colorate o viceversa non so, perché accadeva sempre insieme.
C’era la cassapanca che conteneva tutta l’estate di Mario e Mario Bros dentro e due maschere e quattro pinne e due racchette e i camion e le biglie e ogni giorno che si arrivava col treno si correva dietro alla casa ad aprire la cassapanca per tirare fuori tutta l’estate e poi si andava al mare al lido la rocchetta che aveva il giùbocs e i video giochi ma anche quelli che arrivavano dal paese dei mafiosi e infatti erano mafiosi.
E Màrio e Màrio Bros che non venivano dal paese dei mafiosi guardavano sempre quelli che alla sera tutte le sere alla stessa ora si picchiavano mentre loro mangiavano il cono regina che stava nella cassapanca insieme a tutta l’estate e infatti non lo trovavi da nessun’altra parte perché stava dentro la cassapanca tutto l’inverno e pensavano che loro non avevano nessuno da picchiare e allora passeggiavano sul corso che aveva sempre le luci che partivano da un palazzo e arrivavano all’altro palazzo.

Poi un giorno Mario Bros è diventato più grande di Mario e non andava più ad aprire la cassapanca ma andava dalle ragazze che facevano il fuoco in spiaggia e Mario non c’era mai perché lui giocava con le biglie e la notte sulla sabbia non le vedevi e quando ci andava vedeva sempre Mario Bros che diceva alle donne grandi che anche lui era grande e loro ci credevano e lo portavano con loro non ha mai capito dove perché stavano sempre via un sacco di tempo e così da quel giorno per sempre quando si arrivava col treno solo Mario andava alla cassapanca e tirava fuori solo una maschera, due pinne i camion le biglie e le racchette che a lungo andare era diventato bravo a tenerne una nella mano destra e una nella mano sinistra e oggi sa far saltare la palla gialla di spugna mille volte senza farla cadere.

Mario Bros intanto teneva una donna grande nella mano destra e una donna grande nella sinistra e Mario pensava sempre che un giorno anche lui l’avrebbe fatto ma prima doveva arrivare a mille e uno con la palla di spugna così avrebbe detto a tutti che lui era bravo anche con le racchette che se adesso volevano ci andava anche lui al falò a giocare con le racchette e se c’era una donna grande che voleva giocare con lui poteva perché ne aveva due.

Poi però la bisnonna MàriaMarìa un giorno non ci fu più e la casa crollò perché i figli sono come tutti i figli dei genitori che non ci sono più, non più fratelli.
E allora non ci fu più neanche la cassapanca e il cono regina e la passeggiata sul corso e il lido la rocchetta e la musica nella piazza e Mario Bros non aveva problemi perché lui voleva solo le donne grandi e quelle c’erano ancora, mentre invece Mario che non aveva più una cassapanca da aprire con l’estate dentro non andava più al mare e il treno lo prendeva per andare dalle altre parti.

Poi un giorno Mario Bros che non è stato bene ha detto a Mario che lui non aveva mai avuto la mamma, né il papà, né il fratello, che lui aveva sempre avuto solo le donne grandi e le teneva tutte nella mano destra e le altre nella mano sinistra perché doveva fare tutto lui e che Mario era sempre piccolo che voleva sempre giocare con le racchette che erano nella cassapanca e che lui era grande come le donne che teneva nelle mani e poi quando le donne che teneva nelle mani l’hanno visto che non stava bene se ne sono andate con quelli che stavano bene lui ha detto che è da solo anche se c'è Mario e c’è Mamma Mària perché lui non li vede perché non ha mai imparato a guardare altro che le donne grandi che adesso non c’erano più.

E Mario lo sapeva che non era vero che Mario Bros era da solo, perché lui e Mamma Mària ci sono e allora hanno pensato che forse quest’anno per l’estate si poteva andare tutti insieme al mare dove una volta c’era la cassapanca e allora che oggi sono tutti grandi forse Mario Bros li vedrà perché sono più grandi e le donne grandi non ci sono più ad ingombrare la vista e magari Mario Bros che non sta tanto bene se li vede vicini forse un pochino capisce che ci sono e che anche se grandi possono ancora essere una famiglia che non importa se è finta, tanto lui non la vedrebbe neanche la differenza, però almeno non direbbe più che è solo perché non ha una famiglia perché invece la famiglia ce l’avrebbe tutta davanti.

E allora anche Mario che adesso è grande ed è diventato bravo a tenere una donna grande con la mano destra mentre fa mille e uno rimbalzi con una sola racchetta nella mano sinistra quest’estate va al mare con la famiglia che lo sa che c’è sempre stata e va al mare alla mattina tutti insieme come una volta a fare tutte le cose che quando le faceva da solo Mario un po’ si annoiava perché Mario Bros era sempre via e oggi che invece non può andare via Mario lo sa che Mario Bros non è capace di giocare da solo con le racchette e allora invece di andare a sciarmelscieich va al mare dove c’era la cassapanca per riprendere le racchette tutt’e due per giocare con Mario Bros che così magari senza che se ne accorge impara anche lui a fare mille rimbalzi e se non è capace gli fa vedere come si fa e intanto Mamma Mària cucina il pranzo felice perché Mario e Mario Bros giocano insieme come lei ha sempre voluto e Nonna Mària è contenta perché c’ha i suoi nipotoni insieme e Mario non lo sa se questo servirà a qualcosa ma crede che quando uno si sente solo se tutti intorno giocano con lui lui magari dopo si sente un po’ meno solo e non dice che guarisce ma almeno scopre che vicino a lui c’è Mario, c’è Mamma Mària, Nonna Mària e tutti quelli che non andavano ai falò ma che gli volevano bene e anche se non c’è più la cassapanca con l’estate dentro, non è tardi per imparare a fare mille ribalzi con le racchette, basta che prende una racchetta con la mano destra e la mano di Mario con la sinistra.

E colpisce la palla gialla di spugna ogni volta che gli arriva e lo fa tutte le volte che vuole perché tanto Mario è li per lui, solo per insegnargli a giocare con le racchette, e se gli serve giocare tutto il tempo Mario giocherà con lui tutto il tempo che serve, ed è contento di farlo perché lui ha sempre voluto giocare con le racchette che erano nella cassapanca insieme a lui ma lui non c’era mai mentre Mario invece c’è sempre stato e se oggi per farglielo capire serve tornare ad aprire quella cassapanca per giocare con le racchette allora Mario è contento perché dice che forse non gli daranno mai il nobel per la medicina però lui è convinto che ci sono delle malattie che per guarire basta giocare come quando erano piccoli, senza motivo, se non che erano fratelli.



a Mario Bros,
a quando non ha mai voluto imparare a fare i castelli di sabbia perchè lui era grande,
e per questo non ha mai imparato che possono crollare.