30 settembre 2014

Take me home country roads



Dammi il tempo di mettere a fuoco, di riposare e contare le volte che è stato qualche altro pensiero, dieci secondi e ho fatto.
Un altro motivo per tutta questa fatica che non sia io, che non siano file all'ingresso ricchi premi e cotiòn, saluti all'aeroporto e ripartenze senza passare dal via, talmente sbattuto in giro che quando inizio a scrivere una frase non sono nello stesso posto in cui sono quando la finisco.
Ora per quanto lo stia percorrendo in lungo e in largo senza mai fermarmi mai manco stessi cercando qualcosa che non sappia più che bene in quale esatto punto si trovi, io su questo pianeta ci passo una volta sola, in questa forma dico, quella prima forse ero un mulino a vento, tu il vento, se fosse stato un maschio l'avremmo, l'avremo, chiamato Farino, forse ero una foglia di papiro, tu uno scriba, no scherzo io ero uno scriba e tu una foglia di papiro, più foglie di papiro, papire, e non c'è niente da papire (le stelle sono tante, milioni di milioni, la luce dei lampioni si riflette sulla strada lucida, seduto o non seduto faccio sempre la mia parte con l'anima in riserva e il cuore che non parte).
Ora io su questo pianeta ci passo una volta sola, ma mica solo io.
Al prossimo giro potrei essere un postino, signorina c'è una lettera per lei: B, è facilitato, così verrà immediato il verticale con cui completarlo incrociandolo alla Enne, sette lettere, sinonimo di Il problema è come smettere di amarti in questa.
E la fai facile tu, non sei mica mai stata di fronte a quei tuoi occhi, tu.
Sì lo so, lo specchio, ma non è la stessa cosa, a esserne fuori ci si vede dentro solo cose che si immaginano e in quell'istante tu cambi la vita delle persone.
E' più che renderli felici, quello è a tempo, è proprio cambiargli la vita, quindi è a vita.
Non lo dico io, lo dice La Palice.

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