12 dicembre 2015

Sonata

Come ti avessi produco pensieri e condivido momenti, ti racconto e ti ascolto ogni giorno, tecnicamente si può dire ti vedo.
Ne è appena passato un altro e il prossimo è sempre migliore così non sento lo spreco né l'inutilità, ciascuno è padre del successivo e così lo educa, lo migliora e lo affina.
Tutti quelli fino a quel giorno si direbbero persi se non fosse che quello di quel giorno è a loro che dovrà la sua grandezza.
So che stai bene, so che sto bene anch'io, so che non servono recapiti, troppe volte ti ho anticipata per non sentire innocua la vana speranza che una virgola ti sfiori, ci sono collegamenti che hanno bisogno di una partenza e di un arrivo e altri solo di un innesco per nascere e sovrapporsi e quell'innesco è un'auto, un bicchiere, una penna, non sono diverse nel tuo mondo le ore insonni, le carte di caramella, una tazza di the.
So che stai bene, anch'io sto bene, complicati tanto che basta nulla per farci star bene, la certezza che sia nostro e che lo decidiamo, la raggiunta soglia del bene.
Un solo passo oltre e c'è il meglio.
Non è diverso nel tuo mondo l'innesco e non solo io ho un paio di guanti, una finestra, un segreto.

"La gente fa molte domande sul suono.
Io faccio sempre notare che c'è quel piano che sta lì e, se Thelonious Monk si sedesse a quel piano, sentireste il suono.
Se Herbie Hancock sedesse allo stesso piano, sentireste Herbie.
Se Chick Corea sedesse a quel piano sentireste Chick.
Se Michel sedesse a quel piano, sentireste Michel.
E poi ci sono tutti quegli altri che potrebbero sedersi a quel piano e suonerebbe come un piano"




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